La geologia e la geomorfologia del territorio di Alzano Lombardo

Alcuni milioni di anni fa anche il territorio compreso fra la pianura e la cima del Monte Podona, faceva

parte del grande mare della Tetide, limpido, calmo e caldo, dove vi proliferavano i coralli, le conchiglie

e molti esseri marini.

Per l’eccessivo calore raggiunto in queste acque la maggior parte degli esseri viventi nel mare moriva,

depositando l’involucro calcareo sul fondo e innalzando lentamente grandi barriere di carbonato di

calcio, del tutto simili agli odierni atolli dell’Australia e del Mar Rosso. Grandi movimenti tellurici

sconvolsero lo “status” e la conformazione del “Mare della Tetide”, provocando un lento innalzamento

del fondale marino che determinò l’affioramento delle grandi scogliere coralline: le attuali cime della

Filaressa (1229m), del Monte Podona (1227m), della Cornagiera (1312m).

Gli agenti atmosferici iniziarono l’erosione della massa calcarea formando le valli che caratterizzano il

nostro paesaggio. Tra questi blocchi calcarei che in apparenza appaiono identici, notiamo alcune

differenze. Le più antiche e compatte sono le rocce del Castello (rocce a Dolomia) perché contengono

un’alta percentuale di carbonato di calcio e che caratterizzano il suolo a tendenza acida. Le più recenti

sono quelle che formano gli strati, chiari e talvolta rossastri del Monte Cavallo, sul quale prospera il

bosco per la presenza di argilliti.

Tra questi enormi blocchi di rocce c’è la LINEA DI FAGLIA che penetra nel terreno per centinaia di

metri. Essa è ricolma di roccia triturata e friabile sempre in lento movimento. La linea di faglia passa

anche da Monte di Nese e prosegue per Selvino.

A questo link si trova la interessante relazione del dott. Luca Tucciarelli