Don Rubbi “Ol Preòst Sant”

Anche Monte di Nese ha avuto un santo nella sua parrocchia, don Antonio Rubbi

Relazione del Provveditore agli Studi di Bergamo Prof. Luigi Roffia.

Don Antonio Rubbi nacque a Zogno in località “Padronecco” il 29 settembre 1693. Nel testo “Don Rubbi: ol Preòst Sant” scritto da don Giovanni Suardi nel 1857 ed in cui si descrive la vita del nostro prevosto, si riferisce che il Rubbi nacque ed abitò inizialmente a “Carubba” di Zogno, una località poco distante dalla chiesa delle Tre Fontane.
La famiglia di don Antonio era molto numerosa. Dai registri dei Battesimi della parrocchia di Zogno è stato possibile ricostruire lo “stato di famiglia” dei Rubbi
La consultazione dei registri dei Battesimi della parrocchia di Zogno ci dà la certezza che ebbe almeno 13 figli; il testo del Suardi non fa menzione di fratelli del Rubbi. A complemento della bibliografia trasmessa dal Suardi riporto lo “stato di famiglia” dei Rubbi così come è possibile ricostruire grazie ai registri parrocchiali della chiesa di Zogno.
Il padre de “ol Preòst Sant”, Giovanni Rubis, era figlio di Giuseppe e di Antonia Resi, nato il 12 maggio 1662 e battezzato il 13 maggio dal parroco don Francesco Ambrosini nella chiesa di San Lorenzo. Morì a 84 anni il 21 agosto 1746. Nel 1684 sposò a San Pellegrino Graziosa Milesi di Cristoforo, nata nel 1663 e morta a 80 anni il 21 gennaio 1743. È stata madre di almeno 13 figli col seguente ordine: Giuseppe; Francesca Caterina; Francesco; Bernardino Domenico; Bernardino Bonaventura; Giovanni Antonio, nato il 29 settembre 1693 e battezzato il 30 settembre 1693: morì prevosto di Sorisole il 15 marzo 1785 in concetto di santità; Carlo; i gemelli Giacomo Cristoforo e Lorenzo; Dionisio; Cristoforo diventerà frate cappuccino con il nome di padre Raimondo; Antonia Lucia e Caterina Francesca.
La Famiglia Rubbi (o meglio Rubis) era di antiche e sicuramente anche di nobili origini.
Ai tempi di don Antonio aveva perso ormai la floridezza iniziale, mantenendo però intatti i valori e le virtù cristiane di sempre. A Padronecco di Zogno è ancor oggi possibile vedere la casa della famiglia Rubbi, raggiungibile attraverso un ripido sentiero, con la “Camera fosca” dove venne alla luce don Antonio.
Don Rubbi era molto legato anche a un suo cugino, suo contemporaneo, don Antonio Giovanni Sonzogni (22 marzo 1714 – 1 gennaio 1800). Fu sacerdote povero e caritatevole, per la sua semplicità e umiltà non ritenne di essere capace di fare il parroco; visse tutta la sua esistenza a Spino coltivando la devozione al Santissimo Sacramento, alla Beata Vergine Maria e a Sant’Alessandro Patrono della Parrocchia di Spino. Fu innocente e penitente secondo l’esempio classico del Rubbi (don Giovanni Antonio) col quale si incontrava frequentemente per la confessione. A don Antonio Rubbi e don Giovanni Antonio Sonzogni la tradizione popolare attribuì il carisma delle benedizioni e delle guarigioni.
Don Rubbi entrò da bambino in Seminario a Bergamo e il 9 luglio 1718 venne ordinato sacerdote. Esercitò il ministero sacerdotale per cinque anni a Zogno, assegnato alla cappellania delle Tre Fontane di Zogno, fu poi destinato per quattro anni come vice parroco a Poscante e il 10 ottobre 1727, a 32 anni, fu nominato parroco di Monte di Nese dove rimase fino al 1740, anno in cui, a pieni voti, fu nominato prevosto di Sorisole. Guidò la parrocchia di Sorisole per ben 45 anni. e morì il 15 marzo 1785 a quasi 92 anni di età.
Visse in modo parco e austero, non mancava mai di raggiungere settimanalmente Poscante, Stabello e Spino dove si recava per confessarsi. La storia orale tramandata dagli anziani rammenta che il Rubbi fece sgorgare l’acqua alla sorgente dei Morti della Calchera dopo che colpì con il proprio bastone le rocce; la guarigione “a distanza” di una suora molto malata dopo che don Antonio una sua camicia da notte che gli era stata portata dalle consorelle, diverse disgrazie evitate e guarigioni conseguite grazie all’invocazione “ol preost sant” con la pratica di novene e preghiere recitate alla sua tomba.
I suoi funerali vennero celebrati il 17 marzo, fu sepolto ai piedi della gradinata che porta al presbiterio della chiesa parrocchiale, essendo stato costruito lì il sepolcro per i parroci di Sorisole. Il Rubbi fu il primo parroco ad occupare quel sepolcro da quando fu costruito (la chiesa fu consacrata nel 1738 e don Rubbi ne fu il primo prevosto). I registri conservati nel nostro archivio parrocchiale danno anche notizia di un gran concorso di gente e di numerose celebrazioni di Messe nel giorno del trigesimo (sul registro delle Messe di quel giorno se ne contano più di settanta).
Le ossa di don Rubbi furono solennemente traslate dalla tomba originaria a quella attuale nel 1844: in quell’anno il Vescovo di Bergamo Monsignor Morlacchi autorizzò la sepoltura di don Rubbi nel luogo attuale, accanto all’altare della Madonna, dalla parte del Vangelo, quello stesso altare dove, ancora in vita, era solito impartire le sue prodigiose e sante benedizioni.

 

Fonte Wikipedia

Nato nella località Padronecco di Zogno in provincia di Bergamo il 29 settembre 1693, fu ordinato sacerdote il 2 luglio 1718. Per nove anni fu coadiutore della Parrocchia di Zogno e poi in quella di Poscante. Nell’ottobre del 1727 fu eletto Parroco di Monte di Nese (Alzano Lombardo). Il 26 aprile 1740 avvenne la votazione per dare un successore al prevosto di Sorisole don Lorenzo Calvi, deceduto il 2 marzo 1740. Il Rubbi venne eletto con 63 voti favorevoli, contrari 59. Riceve la nomina il 7 maggio e lo stesso giorno prende possesso della parrocchia. Aveva particolare predilezioni per gli ammalati suggerendo loro rimedi e medicamenti semplici. Si cominciò a parlare di guarigioni miracolose e don Rubbi fu considerato così un guaritore. Verso il 1770 la sua fama divenne universale, veniva chiamato “il santo di Sorisole”. Suscitò grande interesse in tutta Europa, anche da parte di cardinali, vescovi, principi e nobili. Nella Chiesa Parrocchiale sono presenti paramenti sacri donati al Rubbi nel 1773 da Maria Amalia d’Asburgo-Lorena, Duchessa di Parma (1745-1804). Nel 1773 pose la prima pietra della chiesa nella frazione Petosino, consacrata poi dallo stesso sei anni dopo a seguito di indulto speciale.
Muore a Sorisole il 15 marzo 1785. Il Cardinale Francesco Carrara il 18 settembre 1786 si recò a Sorisole per venerarne le spoglie.
Angelo Maria Barbaro (Portogruaro 1726 – 1779), abate, autore di novelle e sonetti in lingua veneta, intitola un suo componimento poetico Al prevosto di Sorisole don Antonio Rubbi con il quale invoca la sua benedizione per Venezia e il suo Doge.
La figura di Rubbi venne salacemente parodiata dallo scrittore veneziano Antonio Piazza (1742-1825), nel racconto Il Dervis, contenuto nella raccolta Castelli in aria, del 1773.