Il Centro Recupero Animali Selvatici della Valpredina – Cosa fare per aiutare gli animali selvatici in difficoltà

Il C.R.A.S. di Valpredina è una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali Selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà.

Per la provincia di Bergamo è attivo il numero verde del Corpo di Polizia Provinciale per il recupero della fauna selvatica in difficoltà:
800350035
Il centro è dotato di un ambulatorio veterinario, un’area con voliere e stabulari per le diverse specie e un’area faunistica per il recupero degli ungulati.
Tutte le strutture del C.R.A.S. non sono accessibili al pubblico come da disposizioni contenute nella disciplina prevista dalla Regione Lombardia per i Centri di Recupero della Fauna Selvatica oltre ad evitare alcun disturbo agli animali selvatici in degenza.
Svolge questo servizio in convenzione con le Amministrazioni Provinciali di Bergamo e Lecco.


 

COSA FARE O NON FARE PER AIUTARE GLI ANIMALI SELVATICI IN DIFFICOLTA’

Tutti i cittadini devono tenere presente è che la fauna selvatica è “Patrimonio indisponibile dello Stato” e, dunque, la sua tutela è un’azione che riguarda ciascuno di noi.
In primis si rimarca come la detenzione di un animale selvatico è vietata dalla Legge se non con particolari autorizzazioni
Non rivolgersi ad un centro autorizzato, quale il C.R.A.S. di Valpredina, porta spesso il privato ad adoperarsi in “cure” casalinghe che raramente si rivelano efficaci e, anzi, possono avere per l’animale conseguenze mortale (ad esempio se si somministra latte vaccino a ricci o pipistrelli).

In caso di ritrovamento di contatto con animale selvatico è importante saper capire se esso si trova effettivamente in una situazione di difficoltà o meno.
Capita purtroppo ogni anno che, a primavera, l’intraprendenza di giovani merli o passeriformi vari, faccia allontanare i giovani dal nido nei primi goffi tentativi di involo.
E’ certamente un errore da evitare l’andare immediatamente a raccogliere l’animale. Infatti, gli adulti sono spesso nelle vicinanze e continueranno ad alimentare il giovane anche al di fuori del nido.
Ovviamente se l’animale si trova nei pressi di una strada trafficata o in un giardino condiviso da un gatto è buona cosa portarlo al C.R.A.S. di Valpredina dove verrà accudito da personale specializzato.
In caso di dubbio ci si può rivolgere al personale del centro facendo riferimento ai numeri di telefono indicati a fondo di questa pubblicazione.

Altro grave errore da evitare è la raccolta di cuccioli di capriolo che a maggio possono essere rinvenuti in radure e campi ed essere scambiati per orfani quando invece la madre si trova certamente nelle vicinanze.
Anche solo toccarli porta la madre ad allontanarsi dal piccolo in quanto passivamente gli avrete passato il vostro odore, certamente diverso da quello di un animale selvatico e il piccolo, abbandonato, sarà condannato a morire di fame.
In questo periodo è altresì altamente sconsigliato lasciare libero il proprio cane durante escursioni, in caso di contatto con un capriolo accadrebbe la stessa cosa sopra descritta.

CONSIGLI UTILI

+ Come avrete letto gli aspetti da considerare quando si ha a che fare con la fauna selvatica sono innumerevoli. Per aiutare il cittadino nell’operazione di soccorso della fauna selvatica in difficoltà è sempre a disposizione il numero telefonico o l’indirizzo mail del Centro Visite della Riserva naturale di Valpredina.

+ Di fronte ad un animale selvatico ferito un momento di riflessione su quelle che sono le nostre capacità ed attitudini potrà fare la differenza tra un animale recuperabile o meno.
Anche il trasporto è una fase fondamentale del soccorso: evitare sempre l’utilizzo di gabbie che rovinano le penne della coda e delle ali di uccelli che vedranno così allungare il tempo di degenza presso li nostro centro nell’attesa della ricrescita delle penne danneggiate, situazione evitabile collocando l’animale in una scatola di cartone di grandezza idonea e con fori che gli consentano la respirazione.

+Ricordare sempre che l’animale selvatico, al contrario del domestico, non è abituato a ricevere attenzioni da parte delle persone e quella che per noi potrebbe essere una carezza rassicurante, per un rapace o una volpe è un contatto stressante che potrebbe provare anche reazioni di difesa pericolose per noi e dannose per l’animale stesso.