Il bosco ceduo

Da Salmezza fino a Lonno si estende il bosco, tagliato in due da un sentiero. Esso è servito all’uomo per costruire attrezzi agricoli, mobili, o per riscaldarsi durante l’inverno. Questo bosco è formato da LATIFOGLIE (alberi con foglie larghe che cadono in autunno) ed è ceduo, cioè tagliato periodicamente dall’uomo.

Mancano i grossi tronchi, alti e slanciati; sono invece presenti alberelli che si sviluppano da un unico punto, la CEPPAIA. Il contadino infatti tagliava qualche tronco della ceppaia, lasciando poi che questa generasse nuovi getti (i POLLONI). Ora il bosco si sta evolvendo ad ALTO FUSTO, perché l’uomo ha sostituito il legname con materiali più attuali ed economici; il CARPINO, il CASTAGNO, il FRASSINO, la ROVERELLA, si adattano alla ceduazione, mentre la BETULLA o i cespugli di NOCCIOLO crescono liberi.

Nel bosco ceduo, tra le radure, crescono cespugli di ROSA SELVATICA dai fiori rosa o rossi, la FRAGOLA, il GERANIO DEI BOSCHI dai bei colori rosa intenso; il SIGILLO DI SALOMONE dai fiori bianchi e penduli e dalle bacche nere velenose. Nelle vallette umide crescono l’AQUILEGIA rosso/bruna e l’IRIS dal fiore blu. Tra le fronde degli alberi nidifica il CUCULO, la GHIANDAIA
, il PETTIROSSO, la CAPINERA
, i LUI; tra le ceppaie la VOLPE e la FAINA hanno la loro tana.

L’autunno è la stagione ideale per visitare il bosco, i funghi spuntano ai piedi degli alberi o sulle vecchie ceppaie: alcuni sono commestibili e rari come il PORCINO, la GAMBETTA, il GALLINACCIO, altri sono velenosi e più comuni, come alcune AMANITE
e varie RUSSOLE. Tutti i funghi sono utili al bosco e non vanno distrutti: infatti le sostanze marcescenti al suolo vengono da essi trasformate in humus, prezioso nutrimento per la vita delle piante.

Tratto e modificato da fotoricerca.it – fotografie estratte dal web (non riprese a Monte di Nese)